domenica 16 novembre 2014

Gladiatores....La rivolta di Spartaco, Rex Gladiatorum.


La terza guerra servile, anche nota come rivolta o guerra di Spartaco, fu una guerra combattuta tra la Repubblica romana e un esercito di schiavi ribelli tra il 73 e il 71 a.C. in Italia; la guerra terminò con la vittoria dell'esercito romano, comandato da Marco Licinio Crasso. Si trattò della terza e ultima delle guerre servili, una serie di ribellioni di schiavi contro la Repubblica romana, condotte in tempi diversi senza alcun legame tra loro e tutte destinate a risolversi in un insuccesso; a differenza delle precedenti, però, nella terza guerra servile le bande di schiavi ribelli, rapidamente ingrossatesi, misero effettivamente in pericolo il controllo romano sull'Italia. Anche dopo la fine della guerra, infatti, il ricordo dello scontro continuò a condizionare almeno in parte la politica romana degli anni seguenti.
(wikipedia)


Spartaco (Tracia, 109 a.C. circa – Lucania, 71 a.C.) è stato un gladiatore trace che capeggiò una rivolta di schiavi, la più impegnativa delle guerre servili che Roma dovette affrontare: viene per questo motivo soprannominato "lo schiavo che sfidò l'impero".Si sa poco di preciso sulla sua giovinezza: è comunque certo che nacque in Tracia da una famiglia di pastori appartenente alla tribù dei Maedi; intraprese la professione del padre, ma ridotto in miseria accettò di entrare nell'esercito romano, con cui combatté in Macedonia col grado di milite ausiliario. La dura disciplina cui era obbligato e i numerosi episodi di razzismo che dovette subire all'interno della milizia lo convinsero a disertare e a scappare. In verità c'è anche chi afferma che fosse figlio di un proprietario terriero campano che ottenne la cittadinanza subito dopo la conclusione della guerra italica; le informazioni relative erano contenute nel Tabularium voluto da Lucio Cornelio Silla, ma andarono perse prima che cominciasse la rivolta. Catturato, fu giudicato disertore e condannato, secondo la legge militare romana, alla riduzione in schiavitù. In seguito, intorno al 75 a.C., fu destinato a fare il gladiatore; Spartaco, infatti, venne venduto a Lentulo Batiato, un lanista che possedeva una scuola di gladiatori a Capua. Spartaco fu obbligato a combattere all'interno dell'anfiteatro campano contro belve feroci e contro altri gladiatori com'era in uso a quel tempo per divertire popolo e aristocrazia.Spartaco, esasperato dalle inumane condizioni che Lentulo riservava a lui e agli altri gladiatori in suo possesso, decise di ribellarsi a questo stato di cose e nel 73 a.C. scappò dall'Anfiteatro capuano in cui era confinato; altri 70 gladiatori lo seguirono fino al Vesuvio, prima tappa della rivolta spartachista. Sulla strada che portava alla montagna i ribelli si scontrarono con un drappello di soldati della locale guarnigione, che gli erano stati mandati incontro per contrastarli e catturarli. La vittoria però arrise a Spartaco e ai suoi, benché armati di soli attrezzi agricoli e di coltelli e spiedi di cui si erano impossessati nella caserma e nella mensa della scuola gladiatoria, ed ebbero così modo di armarsi con le armi da guerra dei soldati romani caduti. Spartaco fu eletto a capo dei ribelli insieme ai galli Enomao e Crixus (detto anche Crisso o Crixio) e si rifugiarono ai piedi del vulcano per riorganizzarsi, aumentare le proprie forze accogliendo altri schiavi fuggiaschi e addestrandoli, e diventando Rex Gladiatorum gudando in giro per il meridione d'Italia un esercito di migliaia di uomini in saccheggi e stragi, fino alla morte avvenuta nella battaglia di Caposele contro le legioni romane guidate da Crasso.

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